GLI IBRIDI DERIVATI
DAL PAPAVERO ‘EVELINA’
Una volta che il Papavero
‘Evelina’ si era stabilizzato e non richiedeva più grande
impegno, ho provato a trasferirne le sue originali caratteristiche ad altri
papaveri, affini geneticamente ma più interessanti dal punto di vista della
floricoltura ornamentale.
La tecnica usata è stata
quella classica della ibridazione mediante impollinazione e relativa selezione
delle cultivar più promettenti.
Fra le nuove linee di ibridi
ottenute partendo dal papavero nero, la più interessante è stata, fin
dall’inizio, quella che darà vita al Papavero
‘Senigallia’ (inizialmente contrassegnate con le sigle tecniche “PS95” e “SP03”.
Si tratta sempre di papaveri
dai petali color nero, ma con fiori molto più grandi di Evelina (fino
a 12 cm di diametro) e di maggior durata (anche tre giorni). Linea che già dopo
pochi anni presentava tutte le caratteristiche di una nuova cultivar.
Nel marzo 2004 ho avviato la
pratica di “richiesta di privativa per nuova varietà vegetale”, con la
denominazione ufficiale, appunto, di Papavero “Senigallia”.
Questa pratica si è poi inesorabilmente persa nei meandri della burocrazia, in parte
anche per colpa mia.
Altre cultivar oramai stabili
sono quelle caratterizzate dalle sigle PN93 e PS96.
Entrambe con petali di colore rosso e nero, differiscono per il fatto che nella
prima i due colori si presentano ben distinti, mentre nella seconda sono
diffusi, sfumati. Inoltre PS96 ha piante più grandi e robuste.
Altre linee di ibridi
necessitano ancora di selezione ed affinamento. Decisamente interessanti per la
originalità della colorazione che assumono sono P3CM6, con singoli petali di colore bianco, rosso e nero, e NV in cui i colori dominanti sono un
mix di nero e violetto.